Gradara è un romantico borgo medievale. Nel suo castello vi è ambientata la più sentimentale vicenda dell’inferno dantesco. E’ qui che trova spazio l’amor ch’al cor gentile ratto s’apprende, questo amore che tutto d’un tratto fa presa nel cuore nobile, è qui che “galeotto fu il libro e chi lo scrisse”. Gradara è il borgo di Paolo e Francesca.
Una sosta desiderata
Più volte, nel mentre dei nostri viaggi, ci era capitato di vedere da lontano il profilo fortificato del borgo di Gradara e, ogni volta, era un nodo al fazzoletto. In questo giro assecondiamo, finalmente, i nostri desideri, giungendo nella capitale del Medioevo in tarda serata. Sostiamo nel parcheggio comunale a pagamento durante il giorno. C’è anche il carico dell’acqua e un pozzetto per lo scarico, ma noi non lo utilizzeremo. Al mattino seguente il nostro arrivo, superiamo le prime difficoltà nel comprendere il funzionamento del parchimetro e in pochi passi raggiungiamo l’affascinante centro del borgo.
Capitale del Medioevo
Senza indugio, percorriamo i camminamenti di ronda. Gradara è dotata di due cinta murarie, del XIV secolo quella esterna è lunga 800 metri. Il borgo ha la classica architettura medioevale con la Rocca posta in cima alla collina a 142 metri sopra il livello del mare. È uno dei borghi fortificati meglio conservati in Italia, non per niente è chiamata la capitale del Medioevo.
La storia d’amore di Paolo e Francesca
La sua rocca risalente al 1150 divenne presto di proprietà della famiglia dei Malatesta che vi restarono fino alla metà del ‘400. Si narra che la triste vicenda degli amanti Paolo e Francesca abbia avuto luogo nelle mura di questo castello. La storia, raccontata anche da Boccaccio, è ripresa nel Canto V della Divina Commedia da Dante, il quale fa pronunciare ad una triste e innamorata Francesca il celebre verso “amor ch’a nullo amato, amar perdona”.
Francesca non poteva che ricambiare l’amore che per lei provava Paolo, ma il loro era un amore fedifrago, che, secondo Dante, li condannò all’Inferno nell’aldilà. È molto emozionante entrare nel vivo della vicenda e dare un luogo, un’ambientazione alla storia tanto studiata sui libri. È possibile, infatti, entrare nelle sale del Mastio, la torre principale, della Rocca.
L’interno della Rocca
Le sale sono stata allestite nel corso degli anni ’20 con dipinti e mobili in liberty dall’ultimo proprietario della Rocca, Zanvettori. Lasciandosi trasportare dagli eventi medioevali si passa alla prima stanza, la sala delle torture, nata come magazzino di viveri, divenuta, poi, prigione, luogo Improbitatis Antidotum, di rimedio alla malvagità, recita la scritta fuori dalla finestra. Le stanze sono molte, tutte arredate dallo Zanvettori.
Sulle pareti campeggiano simboli araldici dei Malatesta, come le lettere SI intrecciate di Sigismondo Malatesta e la stessa M gotica, iniziale della famiglia. A volte sulle pareti sono raffigurati anche gli emblemi degli Sforza, come le ali di drago e il leone rampante.
La sala di Francesca
Infine, la chicca è la sala di Francesca, dove un leggio, un vestito da dama e una botola nel pavimento fanno immaginare la tragica storia d’amore qui ambientata. Francesca da Rimini era stata data in sposa, per pura convenienza tra famiglie, al Malatesta Gianciotto, così chiamato per via della sua zoppia. Era pure una brutta persona e Francesca non ci mise poi molto ad innamorarsi del fratello di lui, Paolo.
Mentre Paolo e Francesca leggevano un libro, la storia d’amore di Lancillotto e Ginevra, i due si scambiarono un bacio. Gianciotto li scoprì e li uccise di suo pugno. Paolo cercò di fuggire dalla botola sul pavimento, ma rimase mortalmente ferito, al pari della sua amante. Oggi, in tutto il borgo e non solo all’interno della rocca malatestiana, viene ricordato l’amore di Paolo e Francesca.
Il Cimitero della Guerra
Ad un paio di chilometri dal borgo fortificato, si trova il cimitero inglese, dove 1191 lapidi, disposte in file parallele sulla collina, ricordano i soldati del Commonwealth, morti durante la Seconda Guerra Mondiale. In seguito all’armistizio dell’Italia, il 3 Settembre 1943, gli Alleati invasero la penisola, ordinando la ritirata della Germania. Furono, così, istituite pesanti postazioni difensive, come la Linea Gotica sulla dorsale tra Romagna e Marche. Gli Alleati, nella loro avanzata da Ancona a Rimini, sfondarono la Linea Gotica nel ’44, insieme ad un durissimo combattimento vicino a Rimini.
Il 21 Settembre 1944 numerosi furono i soldati del Commonwealth rimasti uccisi. Solo due mesi dopo, fu scelto, nella collina di Gradara, il luogo dove mettere il Cimitero di Guerra. Le vittime sono per la maggior parte giovanissimi dell’arma del Regno Unito e del Canada, non mancano marinai e soldati dell’aeronautica, pochissimi sono indiani e africani, una sola tomba è di un soldato belga, appartenente alla Nazioni straniere e non al Commonwealth. Alcune stelle di David si distinguono dalla serie infinita di croci.
Il War Cemetery di Gradara è un luogo di forte impatto emotivo. Rende onore a chi morì troppo giovane per poter diventare uomo. Vittime di guerra troppo valorose per aver in cambio del loro coraggio una distesa di bianche croci.
INFORMAZIONI:
-Prezzo parcheggio: 10,00 Euro solo giorno
-Costo ingresso camminamenti + Rocca: 9,00 Euro a persona
INDIRIZZO DELLA NOSTRA SOSTA | Via Mercato 4; coordinate GPS 46.05603, 11.45482 (descrizione, prezzi e voto sulla nostra mappa). |
PERIODO DELLA VISITA | Ottobre 2018 |
COSA FARE E PUNTI D’INTERESSE | Passeggiata sui camminamenti delle mura Visita all’interno della Rocca Cimitero della Guerra |
PERCHE’ SI’ | Il borgo è perfettamente conservato, suggestivo e magico. Il Cimitero è un luogo che fa meditare e riflettere |