Oggi, a bordo del nostro Argo, vi portiamo alla scoperta della Valle Imagna in camper, una valle tra le più affascinanti, ma poco battute dal turismo itinerante nella bergamasca. Si tratta della Valle Imagna, una valle stretta la Val Brembana e i rilievi lariani. È una splendida destinazione che offre una combinazione di paesaggi mozzafiato, luoghi sacri e di culto a leggende di altri tempi.
1 – LAGHETTO DEL PERTUS
La prima meta è uno degli angoli più suggestivi dove poter sostare con il camper. Si tratta del Pertus, all’omonimo passo.
Ci troviamo a Costa Valle Imagna, in località Forcella Alta, dove troviamo il laghetto del Pertus, racchiuso da una staccionata. Siamo sotto il Monte Tesoro (m. 1431) e qui il panorama spazia dai laghi della Brianza, il Lago di Olginate (dove siamo stati di recente: trovate il viaggio qui) fino alle cime montuose del Monviso e del Monte Rosa.
Il passo del Pertus è un valico prealpino a circa 1193 metri sul livello del mare. Il Pertus mette in comunicazione la Valle Imagna, in provincia di Bergamo, con la Valle San Martino, divisa tra Bergamo e Lecco. Il suo nome deriva dalla parola bergamasca “Pertüs”, che ha radici analoghe alla parola pertugio.
Dal laghetto del Pertus di fronte al quale parcheggiamo il camper (il parcheggio è gratuito e abbastanza grande; l’indirizzo è Costa Valle Imagna, Forcella Alta BG) ci incamminiamo, calpestando un po’ di neve, per percorrere il sentiero panoramico Papa Paolo VI, che essendo una mulattiera asfaltata consente anche a disabili in carrozzina o passeggini di percorrerlo. Rimanere sempre in piano e la vista è impagabile.
Arrivati al convento il sentiero finisce e si può tornare attraversando il bosco di faggi sul sentiero, questa volta in ripida salita, numero 571.
2 – RONCOLA ALTA E MONTE LINZONE
Altra bella escursione consigliatissima nelle giornate limpide e ventose è quella al Monte Linzone, partendo dalla località Roncola Alta dove riusciamo a parcheggiare comodamente il camper complice la chiusura invernale del Parco Avventura in Via Canale, 22 (Roncola Alta BG).
Il Monte Linzone è una delle mete più popolari: offre una vista panoramica spettacolare non solo sulla valle e sulle montagne circostanti, ma su tutta la Pianura Padana; ci troviamo su un vero e proprio balcone naturale di 1.380 metri. Noi compiamo un giro ad anello: ve lo facciamo vedere nel video.
3 – SANT’OMOBONO TERME E CORNABUSA
Scendendo a valle sostiamo a Sant’Omobono Terme in P.za Fumata Bianca, con il torrente Imagna che ci culla.
Seguendo la nuova sentieristica del percorso “del Dono” promosso da AIDO visitiamo il Santuario della Madonna della Cornabusa che si trova in frazione Cepino ed è particolare perché si trova dentro a una grotta – da qui il nome Corna (montagna) busa (bucata) – e che ha pure una sorgente di acqua naturale al suo interno. La grotta è lunga 96 m è un luogo unico definito anche basilica rupestre perché qui gli elementi naturali della pietra, dell’acqua e della luce si fondono con quelli spirituali, le preghiere e le grazie ricevute, le candele accese e i rosari appesi lungo le pareti.
Concludiamo con un giro ad anello passando per il sentiero dei presepi e ritornando a Sant’Omobono attraverso il percorso natura.
4 – FUIPIANO E 3 FAGGI
Altra escursione imperdibile in Valle Imagna è quella ai Tre Faggi di Fuipiano, un gruppo di alberi maestosi e secolari che si possono raggiungere con un facile trekking di un’ora e mezza.
Noi parcheggiamo il camper in Via Resegone, 3, 24030 Fuipiano Valle Imagna BG.
Compiamo un giro ad anello che ci permette una salita più veloce, ma più faticosa e il ritorno lungo la mulattiera classica che arriva all’acquedotto.
I tre faggi sono un’attrazione naturale molto suggestiva. La loro presenza è legata a diverse leggende che raccontano che siano stregati o che abbiano poteri sovrannaturali o che siano tre antichi maghi, abitanti della zona e talmente connessi con la natura da essersi trasformati in alberi.
Il luogo è reso ancora più speciale dalla presenza di un altare dedicato alla Madonna, la cui effige è posta al centro di un cerchio di pietre che ricordano i dolmen. Per questo motivo la zona dei Tre Faggi di Fuipiano è stata soprannominata la Stonehenge bergamasca.