Ancora montagna? Ebbene sì, abbiamo bisogno di dormire al fresco e di circondarci di natura, di verde e di respirare quel tipo di aria che solo la montagna offre. E poi la montagna rimette in equilibrio. Per il mare se ne parlerà, perché anche il mare cura le ferite, ma agita un po’ di più e non tranquillizza come la montagna.
La strada verso il Monte Cimone
Questa volta cambiamo totalmente orizzonte e prospettiva, ci spostiamo dalle Alpi all’Appennino. Andiamo al Lago della Ninfa alle pendici del Monte Cimone.
Passiamo per Vignola e ricordiamo i nostri viaggi passati con una certa nostalgia, certamente eravamo più spensierati e il cuore era un po’ più leggero.
Seguendo le indicazioni per Fanano e poi per Sestola saliamo tranquillamente verso il Passo del Lupo. Qui prendiamo la strada che conduce al lago della Ninfa.
Il parcheggio del camper
Parcheggiamo il camper appena prima del Rifugio del Firenze Ninfa. Siamo a 1500 metri di altezza e anche qui la temperatura è l’ideale per fare delle belle dormite. Il lago di origine tettonica è poco distante.
Escursione sul Cimone
Dei nostri 3 giorni che abbiamo a disposizione uno lo dedichiamo a salire sul Monte Cimone. Una bella escursione non molto impegnativa ad eccezione dell’ultimo tratto che strappa un po’ ed è tutto sotto al sole. Noi non abbiamo calcolato bene le riserve idriche e siamo rimasti senza acqua, elemento che ha contribuito ad aumentare la nostra stanchezza.
I cavalli al pascolo hanno però alleggerito la nostra salita. Dalla cima lo sguardo spazia su tutto l’Appennino Tosco-Emiliano arrivando fino alle Alpi, al mar Adriatico da una parte e il Terreno dall’altra. Siamo a 2165 metri e scopriamo, poi, che questo è il punto da cui si può vedere in un solo batter d’occhio più superficie d’Italia. Non per niente la cima è occupata da un’immensa costruzione militare. Negli anni passati era una base Nato, oggi è stazione meteorologica dell’Aeronautica Militare.
Insomma da qua su il controllo è assicurato. Scendiamo assetati al Rifugio Pian Cavallaro, ripassando tra i cavalli che nel frattempo hanno occupato il sentiero, risalutiamo il gregge di pecore, Belle il cane di Sebastien che non sappiamo che razza sia ma è enorme. Nel video si vedono in modo lampante le sue proporzioni, o meglio le sproporzioni, in confronto a Milka.
Torniamo al lago della Ninfa che è ancora un pullulare di gente. In questi weekend d’estate è il posto ideale per fare un pic nic. Ma l’idea è forse un po’ scontata, vista la grande affluenza.
Il lago della Ninfa
Nel lago della Ninfa si può pescare. Il secondo giorno quindi ci rilassiamo sulle sponde, sfruttando i momenti della giornata in cui questo specchio d’acqua è preso meno d’assalto. Gabriele ha portato le canne da pesca e dopo una levataccia (tanto la notte si dorme bene dicevamo no? ) alla fine ha portato in camper delle belle e buone trote, che ha poi cucinato.
Il lago della Ninfa si chiama in questo modo perché si racconta che le sue acque fossero abitate da una ragazza splendida, una ninfa che ammaliava cacciatori e pastori per poi trarli in inganno e farli morire annegati nelle acque del lago.
I pescatori non sono citati nella leggenda, cosa che mi rassicura quando Gabriele alle 7 del mattino si adagia sulle sponde del lago a quell’ora praticamente deserto.
E siccome anche della ninfa nessuna traccia pure questo elemento ha contribuito nel consentirci qualche ora di puro relax tra una pagina di libro e qualche trota pescata di tanto in tanto.
INFORMAZIONI:
-Prezzo Sosta: Gratuita
-Tempo (nostro) di percorrenza escursioni: Monte Cimone 3,30 ore
INDIRIZZO DELLA NOSTRA SOSTA | Parcheggio nei pressi del Rifugio del Firenze Ninfa; coordinate GPS 44.21175, 10.72303 (descrizione, prezzi e voto sulla nostra mappa). |
PERIODO DELLA VISITA | Luglio 2020 |
COSA FARE E PUNTI D’INTERESSE | Escursioni, Trekking, MTB, Parco avventura, discesa col bob |
Come siete andati con il cane e gli incontri con i cavalli e i cani da pastore?