La cascate delle Marmore è una delle cascate più alte d’Europa. E’ artificiale pertanto il suo flusso è controllato. Noi l’abbiamo visitata con la sua minima portata d’acqua. Scoprite con noi se ne vale la pena vederla anche così
Amara scoperta
Siamo desiderosi di vedere una delle cascate più alte d’Europa. Così, senza troppi indugi, ma, purtroppo, anche senza troppa organizzazione, ci rechiamo in provincia di Terni, ai piedi della frazione Marmore. Attraversiamo la selvaggia Valnerina, solcata dal torrente Nera. Solo una volta giunti a destinazione, scopriamo che la cascata ha un flusso controllato. Viene aperta solo in determinati giorni e in precisi momenti. Non riusciamo a far coincidere la nostra sosta, consentita in apposita area per un massimo di 24 ore, con i giorni di apertura della cascata. Ad ogni modo la cascata ha sempre e comunque una portata minima di acqua. Ci rassegneremo, così, a visitare la cascata con uno scarso flusso di acqua.
La sosta
L’area di sosta è appena dopo la biglietteria del parco. E’ dotata di carico e scarico e allaccio alla 220. E’ completamente automatizzata, con un grande parco alle spalle. Il grande albero che svetta al suo centro ci offre alcune noci, che ci danno la carica per visitare il parco della cascata.
La cascata
L’ingresso al parco dove è possibile raggiungere un belvedere per osservare la cascata e osservare tutta la parte bassa in cui termina il salto è a pagamento. La cascata, divisa in tre salti, ha un’altezza complessiva di 165 metri.
Voluta dal console romano Dentato nel III secolo a.C., la cascata raggiunse l’attuale aspetto, nel corso dei secoli, con successivi interventi e la costruzione di numerosi canali. Dalla seconda metà dell’800, la sue acque vennero utilizzate per la produzione di energia e furono determinanti per lo sviluppo industriale della provincia di Terni . La cascata nasce dalle acque del Velino, che, a 376 metri, in frazione Marmore, scorre uscendo dal lago di Piediluco e si tuffa nella sottostante gola del Nera.
La leggenda
Molto più romantica è la leggenda che narra la formazione di questa cascata. Il mito racconta che una ninfa di nome Nera si fosse innamorata perdutamente del pastore Velino, che non restò di certo indifferente di fronte alla bellezza di una ninfa. Il loro amore non fu ben visto da Giunone, che, infuriatasi, trasformò Nera in torrente. Velino, credendo che la sua amata stesse annegando in quelle acque comparse improvvisamente, cercò di salvarla tuffandosi dalla rupe delle Marmore.
Giove, per fare un dispetto a Giunone e per risparmiare Velino da morte certa, lo trasformò in acqua mentre era ancora in volo, permettendo così al giovane pastore di riunirsi per sempre alla sua amata. Ora il perpetuo tuffo di Velino è celebrato dallo spettacolo della cascata.
Minima portata d’acqua: ne vale la pena?
La cascata delle Marmore anche se vista come noi con la minima portata d’acqua è molto suggestiva. La poca acqua, che scorre giù dalla rupe, lascia, infatti, intravedere la vegetazione e le rocce che altrimenti sarebbero completamente ricoperte da un muro d’acqua, lo spettacolo è reso per questo dettaglio ricco di fascino.
INFORMAZIONI:
-Prezzo area sosta: 10,00 Euro/ 24 ore
-Costo ingresso parco delle cascate: 6,00 Euro a persona
INDIRIZZO DELLA NOSTRA SOSTA | Collestatte Piano, Piazzale Felice Fatati ; coordinate GPS 42.55751, 12.72193 (descrizione e prezzi sulla nostra mappa). |
PERIODO DELLA VISITA | Ottobre 2018 |
COSA FARE E PUNTI D’INTERESSE | Trekking nel parco delle cascate |
PERCHE’ SI’ | Anche con un portata minima i 3 salti della cascata sono stupendi da vedere perché la poca acqua riesce a creare dei bei giochi di luce con le rocce affioranti. I colori autunnali fanno da contorno a questo spettacolo. |