Sfruttiamo quattro giorni di libertà e bel tempo per effettuare un veloce tour del Monferrato. Senza saperlo questo viaggio si trasforma presto in un giro tra tradizioni passate di generazione in generazione.
CASTELL’ALFERO
La prima sosta nel Monferrato ci vede ospiti nell’area dell’Associazione Val di Treu.
Si trova in Regione Valle, 41 a Castell’Alfero. È su terreno erboso, recintata e video sorvegliata. Non c’è un prezzo da pagare, ma si lascia un contributo a offerta libera e lo si lascia dentro una botte del vino trasformata in cassa.
Il Treu
Il posto prende il nome del treu, un recipiente in cemento di forma cilindrica utilizzato nel passato dove venivano messi acqua, solfato di rame e calce da spargere sulla vigna. Sono contenitori caduti in disuso, tanto che molti treu oggi si trovano nei boschi, che hanno preso il posto dei filari: anche noi nella nostra escursione ne abbiamo visti un paio e in un primo momento li abbiamo scambiati per pozzi.
Questo a testimoniare che la sosta di oggi è un luogo di memoria (lo conferma la presenza del museo etnografico dei mestieri contadini): ci troviamo in un territorio dove il paesaggio è stato profondamente modificato dai cambiamenti e dalle innovazioni in campo agricolo che le nuove generazioni hanno apportato.
L’area di sosta è comoda per belle passeggiate. Noi siamo andati alla piccola chiesetta della Madonna della Neve e da lì su sentiero fino alla Big Bench, la panchina gigante bianca e rossa con vista panoramica che spazia dalla Valle Versa e alle colline del Basso Monferrato, fino all’arco alpino.
Dopo aver pranzato in camper nel pomeriggio raggiungiamo il centro di Castell’Alfero per una visita e il timbro sul passaporto delle Big Bench. L’area sosta è situata a 400 metri a piedi dal paese a cui ci si arriva grazie a un sentiero bello pendente, ma breve.
Castell’Alfero è dominato dallo splendido Castello dei Conti Amico, ora sede del Municipio. Il paese gode di una vista spettacolare sulle colline circostanti e facendo il timbro scopriamo che Castell’Alfero è famoso per aver dato i natali all’ideatore del Tricolore italiano, Giovanni Battista De Rolandis a cui la panchina gigante è dedicata.
AGRIPASSIONE
Per la seconda sosta scegliamo un agricampeggio che da tempo puntavamo. Si tratta di Agripassione e anche qui il nome, oltre a essere una garanzia, è il portavoce di uno stile di vita. Siamo a pochi chilometri da Asti, circondati dalla natura e dalla terra coltivata, da più generazioni, dai titolari dell’azienda. La frutta e la verdura in Agripassione vengono trasformati in prodotti tipici piemontesi (e non solo) veramente a chilometro zero.
E poi c’è anche la possibilità di cenare all’agriturismo: non manca davvero nulla. Ci sentiamo accolti, coccolati e a casa. Abbiamo modo di passeggiare nei boschi, parlare coi titolari, i loro genitori e i loro figli: tra generazioni in un colpo di ciglia e storie lunghe quasi un secolo.
NIZZA MONFERRATO
La scelta della terza tappa è dettata sull’esigenza di avvicinarci a casa e fermarci in un posto sicuro. Così optiamo per Nizza Monferrato nell’area sosta recintata e dotata di tutti servizi gestita dal Camper Club Nicese.
Ma dobbiamo essere onesti: abbiamo sbagliato il periodo per venire a Nizza Monferrato che sarebbe meglio visitare in occasione delle tante manifestazioni enogastronomiche o del mercatino dell’usato (ogni terza domenica del mese) o per la “Bagna Cauda del Camperista” che si svolge ormai da oltre 25 anni nel mese di Novembre proprio presso l’area sosta.
Il centro storico è tranquillo, ricco di locali in cui fare degustazioni di vini. Infatti la zona del Nicese è famosa, insieme a Canelli (che noi conosciamo per le nostre esperienze passate come Woofer), per il Barbera.
L’Area Sosta Camper di Nizza Monferrato si trova in P.za Sandro Pertini, 2. Costa soli 5€ e l’accesso è consentito previa telefonata ai gestori.