In un giorno di primavera dal tempo incerto, passiamo in camper per Venosa. Cosa possiamo vedere in una toccata e fuga in questa città che sembra promettere e offrire molto?
Il Parco Archeologico
A dire il vero Venosa solo per essere patria di Orazio meriterebbe una sosta di almeno un paio di giorni e non di qualche ora come abbiamo fatto noi.
Quella che vi raccontiamo è quindi solo una piccola parte di Venosa, la parte romana, l’antica Venusia le cui tracce sono visibili all’interno del Parco Archeologico. Qui si possono osservare la domus, l’anfiteatro e le terme con i pavimenti ricoperti da mosaici ancora oggi ben visibili.
L’Incompiuta
Ma c’è una cosa che più di tutte ci affascina di Venosa e diviene presto la ragione principale della nostra velocissima visita. In realtà è una chiesa e non è nemmeno finita: è quella che tutti chiamano Incompiuta. Forse perché ci sentiamo dannatamente partecipi nelle grandi opere mai terminate o forse proprio perché la mancanza di tetto e pavimento rende l’ambiente così coinvolgente e straniante fatto sta che l’Incompiuta catalizza tutta la nostra attenzione.
Situata nel retro dell’abbazia della Trinità, il cui interno purtroppo non riusciamo a vedere, ma che ci dicono essere molto interessante, l’Incompiuta è quello che doveva essere il proseguimento dell’abbazia. I lavori della sua costruzione iniziarono nel XI secolo con lo scopo di creare un’immensa abbazia della Trinità insieme con la chiesa antica. Poi però sembra che i benedettini si siano trovati in difficoltà economiche tanto da arrestare il completamento dell’opera.
Infine arrivò Bonifacio VIII che soppresse l’ordine monastico e il compimento dell’abbazia sfumò definitivamente. L’ingresso all’Incompiuta è a pagamento e si effettua passando dal Parco Archeologico. I ruderi sono rappresentati da colonne, pareti, archi tutti circondati dalla natura. Erba e cielo. Noi l’abbiamo visitata con la pioggia e un vento pungente e per quanto fastidioso possa essere stato il nostro passaggio in questo affascinante luogo è risultato ancora più alienante. Il prezzo da pagare sono state scarpe e giacche completamente fradice.
Venosa e l’Aglianico
Venosa fa parte dei borghi più belli d’Italia. È un peccato non potervela raccontare nella parte del suo centro storico. Imperdibili a Venosa devono essere anche le catacombe cristiane ed ebraiche, il Castello, la Cantina sociale, che con oltre 400 soci è una delle aziende vinicole più importanti del Mezzogiorno. Il vino prodotto è l’Aglianico del Vulture DOCG, a cui comunque non rinunciamo, fermandoci a comprarlo alla prima occasione. Il Vulture è il vulcano su cui viene coltivata la vite per produrre questo vino, re dei vini della Basilicata e di tutto il Sud Italia.
Orazio
Da non perdere ci sembra anche la Casa di Orazio. Orazio Flacco che ebbe i natali proprio a Venosa nel 65 a. C.. Questo poeta latino, che ricordiamo essere stato uno dei più simpatici e interessanti poeti latini studiati al liceo. E poi insomma tutti conoscono la sua celebre frase “Carpe diem, quam minimum credula postero” ovvero “Cogli l’attimo, confidando il meno possibile nel domani”. Orazio seppe trasmettere con le sue opere i canoni dell’arte del vivere, del vivere dando valore alla propria esistenza nel presente, perché non ci è dato conoscere il futuro. Era amante dei piaceri della vita e respirando questa aria a Venosa ci piace pensare che molto del suo ironico, filosofico, epicureo modo di essere sia stato merito proprio del re dell’enologia meridionale, l’Aglianico, più volte da lui stesso decantato e celebrato.
INFORMAZIONI:
-Prezzo parcheggio: gratuito
-Costo ingresso Sito Archeologico + Incompiuta: 2,50 Euro a persona
INDIRIZZO DELLA NOSTRA SOSTA | Archeologici Di Venosa, Venosa, PZ; coordinate GPS 40.96115, 15.81852 (descrizione, prezzi e voto sulla nostra mappa). |
PERIODO DELLA VISITA | Maggio 2019 |
COSA FARE E PUNTI D’INTERESSE | Area Archeologica Abbazia e L’Incompiuta Casa di Orazio Castello |