Ripartire non è mai facile, figuriamoci dopo mesi disastrosi come lo sono stati per noi quelli del lockdown.
Vi confesso che una delle parti più importanti del mio mondo, quello intimo e profondo, è crollata dopo che con questa brutta faccenda del Coronavirus ho perso una delle persone a me più care.
Come potevamo ripartire, prendere e tornare a viaggiare? Me lo sono chiesta più volte.
Eppure, e tanti di voi mi capiranno, il viaggio è proprio una buona fetta di cura. Completano la torta, la natura, la scoperta e lo spazio ristretto e su misura del camper.
Destinazione Lago d’Idro, sì, ancora qui, ma con variante
Appena ci è stato possibile abbiamo acceso il motore e siamo partiti anche se solo per un paio di giorni. Dobbiamo restare in Lombardia. Siamo a cavallo tra Maggio e Giugno e i movimenti sono ancora limitati. Così volenti o nolenti rivalutiamo la nostra regione. Puntiamo il muso di Argo in direzione Lago d’Idro.
Diamo ormai per assodato, date le esperienze passate, che questo lago sia una delle mete che più ci fa stare bene. Sembra avere per noi tutti gli ingredienti utili per comporre quella torta curativa di prima. Per non cadere nell’ovvietà e nella banalità questa volta però andiamo dove non siamo stati mai in camper: nel territorio tra Vesta e Crone.
Sosta camper numero 1: Parco Parole
Sul far della sera arriviamo in questo punto chiamato Parco Parole dove la strada che conduce e poi (tra l’altro) termina a Vesta presenta una spiazzo.
I camper sono tanti, c’è voglia di aria un po’ in tutti.
La strada per Vesta
La strada che porta in questo posto è abbastanza stretta, ma con un po’ di attenzione ci passano anche i mansardati. Inizia così la nostra ripartenza ed è tutto sommato fin da subito un’avventura.
La sponda è quella destra dell’Eridio, che è il nome antico del lago e chiamarlo così mi sembra di dargli importanza come se stessi parlando di un nobile. Comunque, siamo ancora in provincia di Brescia quindi in piena Lombardia. Una bella sosta in mezzo alla natura a un tiro di scoppio da casa. I giorni a venire camminiamo fino a Vesta, arrivando fino all’attacco della ferrata che conduce fino a Baitoni (fu il nostro primo viaggio sul lago d’Idro vi lascio il link qui così che potete andare a riscoprirlo se vi va).
Di là però è già Trentino il che mi ha fatto scattare belle storie di fantasia aventi come protagonisti tutti i prodi camminatori imbragati che sparivano oltre l’attacco della ferrata. La mia immaginazione li vedeva ambasciatori di buona sorte in questa “terra straniera”, il Trentino, più fortunata dal punto di vista della diffusione del virus. L’inventiva viene alimentata dal libro di “vetta” anche se qui la vetta non c’è. Siamo ancora all’inizio del bosco, nella zona delle falesie. È stato commovente e toccante leggere i messaggi lasciati durante il passato periodo di difficoltà. Ne viene fuori un bel quadro antropologico, che ci fa sentire tutti più umani che mai.
Le scoperte in questo giro sono state tante. Un presepe di sassi. Una lumaca gigante. Le trovate tutte nel video qui sotto. Direte voi: “ti accontenti di poco” e la risposta è a grandi lettere proprio sì.
Come prima uscita dopo un fermo doloroso non c’è male.
Le sorprese, però, per noi non finiscono qui durante questo piccolo viaggio.
Siamo costretti a spostarci a Crone in cerca di una farmacia per Milka. Nel nostro grande camminare, infatti, si è presa un forasacco nella zampa. Una spiga piccolissima, ma così cattiva da farla zoppicare. Per la serie la vita è sempre una sfida e ci tocca beccarcela così. La situazione migliora quando riusciamo ad individuare il forasacco malefico che voleva appropriarsi della zampa di Milka.
Parcheggio del camper a Crone
Gabriele decide di rilassarsi e pescare. Io leggo. Milka si lecca la zampa e fa la sofferente. Anche qui riusciamo a parcheggiare il camper in un buon e comodo punto, fronte lago con la bella ciclabile sul lungo lago a due passi. Siccome niente accade per caso o almeno per nulla, il destino ha voluto che arrivassimo a Crone giusto in tempo per prendere il giornale BresciaOggi. Ce lo suggerisce il nostro vicino di camper perché pare che ci sia stampata una nostra foto. Ebbene sì siamo finiti sul giornale, ma questa volta non parlano bene di noi.
Nel video vi raccontiamo il motivo e questo è l’articolo in questione. https://www.bresciaoggi.it/territori/valsabbia/turismo-in-crisi-i-camperisti-non-aiutano-1.8107163
All’inizio dobbiamo ammettere che non l’abbiamo presa proprio bene: ci sembra un articolo scorretto e ingiusto e ci dispiacerebbe vederci preclusa la possibilità di tornare a sostare sulle sponde di questo lago che così tante volte ci ha fatto stare bene, curandoci anche ferite profonde.
Poi però la sensazione sgradevole ci è passata pensando che in fondo noi la nostra parte, seppur piccola, per l’economia di questo posto l’abbiamo tutto sommato fatta.
Abbiamo anche ripensato alla leggenda dell’Idra, il mostro dalle 7 teste che abitava le acque del lago. Si dice che l’Idra venne sconfitta niente meno che da Ercole che riusci a tagliarle di netto tutte e 7 le teste. All’inizio però ebbe grossi problemi perché come tagliava una testa questa ricresceva più forte e agguerrita di prima. La situazione cambiò quando prese una torcia infuocata con cui bruciava la ferita lasciata dalla decapitazione. Le teste non ricrescevano più ed Ercole sconfisse l’Idra. Alla fine vinse con un metodo che è usato anche oggi nella medicina moderna: si chiama cauterizzazione.
Insomma che si dica (e si scriva) quello che si vuole poco importa: il lago d’Idro, il nostro nobile Eridio, questa volta è stato per noi proprio una cauterizzazione nell’anima.
INFORMAZIONI:
-Prezzo Sosta: Gratuita sia al Parco Parole che a Crone (bonus omaggio articolo sul giornale locale)
-Distanza da Vesta (per il parcheggio di Parco Parole): 30 minuti a piedi
INDIRIZZO DELLA NOSTRA SOSTA | Parcheggio Parco Parole; coordinate GPS 45.7669, 10.51683 Parcheggio Crone Via Lombàrd; coordinate GPS 45.74284, 10.48284(descrizione, prezzi e voto sulla nostra mappa). |
PERIODO DELLA VISITA | Maggio 2020 |
COSA FARE E PUNTI D’INTERESSE | Ferrata Sasse Escursioni Passeggiata lungo la ciclabile di Crone Mangiare il pesce Persico (tutti ci hanno consigliato di andare dall’Andreina: nodo al fazzoletto) Canoa |
Ragazzi siete fantastici e sempre belle dritte …anche in questi tempi bui …ci regalate uno spicchio di speranza grazie e una carezza speciale a Milhka
Grazie Giulio, sì purtroppo non è facile tenere alto l’umore e restare fiduciosi nel futuro ma ci proviamo ? Milka ringrazia ? ?