Il lago di Barcis è uno smeraldo tra le montagne della Valcellina. percorrendo le sue sponde, fino alla vecchia strada della Valcellina e al ponte sospeso sopra la forra, siamo rimasti incantati dal colore sempre più accesso del torrente Cellina.
Barcis e il suo lago artificiale
Adagiato sulle sponde dell’omonimo lago artificiale, Barcis è un piccolo paese montano della Valcellina, nel Friuli occidentale. Non siamo molto lontani da luoghi, come Erto o Cimolais, tristemente noti per il tragico crollo della diga del Vajont, che, da qui, dista una trentina di chilometri.
Il lago di Barcis si presenta ai nostri occhi di un meraviglioso colore verde smeraldo. Il fascino degli alberi, che in esso si specchiano, ci lascia subito esterrefatti.
La sosta
L’area di sosta è situata appena prima del paese di Barcis. Posta accanto alla passeggiata che costeggia il lago, è dotata di lavandini per le stoviglie, acqua in piazzola e allaccio alla 220. Il pagamento deve essere effettuato al parchimetro, che non da resto. Le istruzioni, solo in italiano, ci sembrano a primo acchito un po’ complicate. Per i giorni a venire, quindi, ci prepariamo 14 euro contati per il pagamento e un discorso più o meno comprensibile per i tanti stranieri spaesati, che ci chiedono aiuto sul dove e come pagare la sosta.
La Vecchia Strada della Valcellina
Percorrendo la ciclabile che costeggia la riva settentrionale del lago, si giunge agevolmente al ponte Antoi. Qui, una galleria conduce alla Vecchia Strada della Valcellina. La strada è ora percorribile solo a piedi per circa due chilometri o, in alternativa, con il caratteristico trenino rosso. L’ingresso a piedi costa 3 euro. In dotazione viene dato un caschetto come protezione dall’eventuale crollo di sassi dalla parete rocciosa. Sembriamo, così, dei piccoli minatori, mentre percorriamo questa suggestiva strada.
Costruita nel 1906, la Vecchia strada della Valcellina era la sola carrabile ad unire Barcis e le sue frazioni alla pianura di Montereale. Prima del XX secolo, solo la forza delle gambe consentiva agli abitanti, attraverso il sentiero di Sant’Antonio, di raggiungere la pianura. Tutto cambiò con la costruzione delle prime opere idroelettriche, i cui cantieri necessitavano di una strada percorribile con i mezzi a motore. Con la costruzione della diga e della formazione del lago di Barcis nel 1954 la strada fu ricostruita in posizione più elevata rispetto all’originaria, completata negli anni ’20. La vecchia strada venne dismessa nel 1922, quando fu costruita la nuova statale. La vecchia strada della Valcellina è un percorso molto suggestivo, perché ripercorre dall’alto la forra, una gola scavata nel corso dei secoli dall’acqua del torrente Cellina.
Il ponte sospeso sulla forra del Cellina
Giungiamo al ponte sospeso, dove, con imbrago e caschetto da montagna, si attraversa, da parte a parte, con una buona dose di avventura, il canyon. Siamo nella Riserva Naturale della Forra del Cellina, caratterizzata da questo profondo canyon creatosi grazie all’ambiente carsico in cui il Cellina scorre.
Il sentiero del Dint e i suoi punti panoramici
Il fenomeno del carsismo è ben visibile percorrendo il sentiero del Dint. Attraversando un’area tipicamente a “carso a blocchi”, giungiamo al primo belvedere, una passerella esposta sulla forra con il pavimento in vetro nella sua parte terminale, caratteristica che ne fa un punto di osservazione davvero emozionante.
Il carsismo tra blocchi di pietre e inghiottitoi
Anche l’ambiente circostante è di forte impatto per via della grande quantità di rocce che emergono dalla vegetazione. Le rocce calcaree, infatti, vengono lentamente sciolte dall’acqua piovana ricca di anidride carbonica, formando tutt’intorno blocchi di pietre bianche, profondi inghiottitoi e misteriose doline. Il lavoro di erosione iniziato dalla pioggia prosegue, poi, in profondità creando un labirinto di grotte.
Una passerella ci consente di superare il pozzo della pioggia, un inghiottitoio di 8 metri creato dal lento e progressivo scioglimento del calcare lungo una frattura nel versante settentrionale del Dint. L’attenzione, soprattutto per Milka, è massima. La vegetazione ricopre infatti l’accesso a queste profonde cavità.
Suggestioni in un bosco di noccioli
Dopo aver raggiunto il secondo punto di osservazione con visuale sulla vecchia strada, ci ritroviamo in un bosco di noccioli. Inizia a piovigginare. Una lieve nebbia creata dall’umidità si alza dal sottobosco. La luce intorno a noi diminuisce sensibilmente. Il silenzio si fa assordante, proprio nell’istante in cui ci troviamo a costeggiare un campo di doline. Siamo suggestionati da questo paesaggio a tratti un po’ spettrale e tenebroso, così, decidiamo di incamminarci verso il camper rinunciando al terzo spettacolare belvedere.
Ci chiediamo se da questa nostra tradizione di lasciare sempre un pezzo incompiuto nelle nostre visite, non sia indice, più che di pigrizia, del desiderio inconscio di ritornare in posti sempre affascinanti e meravigliosi.
INFORMAZIONI:
-Prezzo Sosta: 14,00 Euro a notte
-Costo ingresso strada vecchia della Valcellina: 3,00 Euro a persona
-Costo ponte tibetano: 3,00 Euro a persona
INDIRIZZO DELLA NOSTRA SOSTA | BARCIS Località Ribe, PN; coordinate GPS 46.19105, 12.56981 (descrizione, prezzi e voto sulla nostra mappa). |
PERIODO DELLA VISITA | Agosto 2018 |
COSA FARE E PUNTI D’INTERESSE | Sport d’acqua, passeggiate, trekking lungo i numerosi sentieri della Riserva naturale forra del Cellina, visita alle grotte vecchia diga (solo su prenotazione), percorso lungo la Vecchia Strada della Valcellina, ponte sospeso sulla gola del torrente Cellina |
PERCHE’ SI’ | Il Lago di Barcis è in grado di regalare scorci unici, colori accesi e tante attività all’aria aperta |