Il viaggio col camper sulle sponde del Lago di Novate Mezzola ci fa conoscere un luogo di calma e pace durante la settimana, che, però, sa trasformarsi con gli abiti più diversi nei weekend. Ad esempio noi ci siamo ritrovati nel mezzo di un raduno di macchine tunning. Inoltre, il lago cela, purtroppo, un triste segreto, che un po’ ha turbato i nostri animi.
La sosta
Siamo attratti dal Lago di Novate Mezzola per l’idea di sostare in fronte al lago. Si tratta di un lago che in passato faceva parte del vicino lago di Como. I detriti, portati dal fiume Adda, consentirono al lago di Mezzola di separarsi dal suo fratello maggiore. Il bacino è piccolo e incastonato tra le montagne. Siamo all’inizio della Val Chiavenna e la zona insieme al vicino Pian di Spagna è Riserva Naturale dal 1983.
Sostiamo nel grande parcheggio su terriccio, accanto al Lido del lago. La vista è mirabile, si vede l’intero piccolo lago e le montagne che vi si tuffano.
Il raduno di tunning
Spegniamo immediatamente i motori. Purtroppo il fine settimana si sta avvicinando e la quiete che ci ha accolto al nostro arriva piano piano si fa sempre meno presente. Il Lido è anche discoteca e organizza sporadicamente eventi particolari. A noi è toccato il raduno di tunning. Le sponde del lago si riempiono di macchine dai motori rombanti. All’inizio siamo davvero entusiasti, incuriositi da tutte le automobili e contenti di essere in mezzo a un evento particolare. Dopo 48 ore di musica, marmitte e bassi, però, l’entusiasmo lascia spazio all’esasperazione.
Cerchiamo un po’ di pace lungo il lago, dopo il lido sulla spiaggia. Facciamo qualche bagno, l’acqua è pulita e piena di pesci. Nessun cartello di divieto di balneazione è affisso e non immaginiamo che, in realtà, il lago non sia balneabile. Ritroviamo un po’ di quiete, ma, solo quando tutte le auto lasciano le sponde del lago, riusciamo veramente a godere della bellezza del posto.
Amare scoperte
Purtroppo, il giorno seguente esploriamo la zona e scopriamo, lungo la ciclabile che porta al centro di Novate Mezzola, un grande e alto muro, che per un buon tratto costeggia la riva del lago. Si tratta di un’area posta sotto sequestro dalla forestale. Una zona industriale di una vecchia acciaieria in disuso dal 1994, ma i cui scarti sono seppelliti dietro un muro, quel muro.
Ovviamente un po’ di cemento non è stato sufficiente a evitare di inquinare la falda e le acque del lago, che presenta alte concentrazioni di cromo esavalente e altri metalli pesanti. Noi ormai abbiamo già fatto un lungo bagno, ignari di tutto. Un signore del luogo ci consiglia di andare a tuffarci nel vicino torrente Codera, dove l’acqua è migliore. Capiamo anche perché il Lido sia dotato di una piscina esterna.
La speranza di un futuro degno del posto
Non ci resta che sperare in un miglioramento della situazione in futuro, perché il posto, quale Riserva Naturale, meriterebbe sicuramente una maggiore tutela. Le opportunità di escursione nella zona sono svariate, dalla Val Codera allo scenografico sentiero del “tracciolino” sul percorso della vecchia ferrovia e dei suoi binari ancora oggi presenti. Per la sua prepotente bellezza, dei tre laghi visitati, dopo quello di Como e Lugano, il lago di Mezzola è senza dubbio il più affascinante. Quindi, noi teniamo le dita incrociate per questo luogo e speriamo di tornarci un giorno per poter fare un altro bagno, ma questa volta in tutta serenità.
INDIRIZZO DELLA NOSTRA SOSTA | Via al lido; coordinate GPS 46.2117, 9.44845 (descrizione, prezzi e voto sulla nostra mappa). |
PERIODO DELLA VISITA | Luglio 2018 |
COSA FARE E PUNTI D’INTERESSE | Escursione sullo scenografico sentiero del “tracciolino”, trekking in Val Codera, bagni lungo il torrente Codera e sotto le sue cascate, ciclabile della Val Chiavenna |
PERCHE’ SI’ | Una sosta da gustare durante la settimana, una perla nel mezzo delle montagne con possibilità di parcheggiare il camper di fronte al lago |