Viaggiando spesso, ormai lo sappiamo: alcuni luoghi hanno il potere di essere curativi; ti entrano dentro, lavorano per te, e ci rimani legato, in qualche modo per sempre. Uno di questi posti, noi l’abbiamo trovato girando la Val Trebbia in camper ed è il Camping Le Fontanelle.
Il Campeggio Le Fontanelle
Siamo in Alta Val Trebbia, nel comune di Rovegno, in Liguria.
Il campeggio è ancora uno dei pochi campeggi tradizionali, dove la protagonista è solo la Natura. Frequenti sono gli incontri con gli animali. Anche noi (ci speravamo) abbiamo avvistato un daino.
Ma andiamo per ordine.
La strada
Per arrivarci si segue la strada statale 45 della Val Trebbia (SS 45) che collega Genova e Piacenza (passando da Bobbio che abbiamo già visitato), la costa con la pianura con molte curve, ma non è mai troppo stretta per i nostri mezzi.
In campeggio ci accoglie Giovanni, il proprietario, sempre disponibile e sorridente.
Abbiamo lasciato la calura della Pianura un paio di ore prima, così che appena posizionato il camper con vista sul bosco, non resistiamo alla tentazione per un tuffo nel fiume Trebbia, che si raggiunge con una passeggiata su sentiero che parte direttamente dal campeggio in una decina di minuti.
Il Fiume Trebbia
La Trebbia (finisce in a quindi è femminile pur essendo un fiume) nasce ai piedi del monte Prelà nel comune di Torriglia, attraversa l’appennino ligure ed è un affluente di destra del Po.
È famosa per le sue pozze d’acqua verdi e blu e proprio a valle del campeggio se ne trova una delle tante, tra l’altro è uno dei corsi d’acqua meno inquinati specie in questo tratto, tra la fonte e la confluenza dell’Aveto, dove le condizione delle sue acque sono considerate addirittura ottime.
Dopo una nottata trascorsa tra lucciole e stelle, decidiamo di raggiungere il paese di Rovegno e la Fonte del Galetto.
Il paese di Rovegno
Rovegno (il cui nome sembrerebbe derivare da Ruber ovvero dal colore rosso delle miniere di rame) era famoso, durante il periodo in cui era al potere il Partito Nazionale Fascista, per la presenza della colonia estiva, costruita negli anni trenta in stile razionalista (grandi cubi e parallelepipedi di cemento) e destinata come luogo di soggiorno e di villeggiatura per bambini nel periodo estivo.
Oltrepassata la Chiesa di San Giovanni Evangelista prendiamo un sentiero in piano che ci conduce con un leggero saliscendi mai impegnativo alla Fonte del Galetto, la cui acqua minerale una volta era anche imbottigliata e distribuita da uno stabilimento industriale oggi chiuso.
Non ci resta che fermarci all’ombra del bosco e nei tavoli da picnic e abbeverarci. Per il ritorno percorriamo lo stesso sentiero dell’andata fino al campeggio ed è in questo tragitto che incontriamo il nostro primo daino: l’emozione è palpabile anche nel video.