Per trascorrere la notte di Halloween non potevamo scegliere una meta migliore di questa. Siamo in Emilia-Romagna a Grazzano Visconti in provincia di Piacenza.
Il parcheggiamo per il camper
A Grazzano Visconti è possibile sostare con il camper in Strada del Cantone 66 per 12 euro ogni 24 ore (senza servizi).
Borgo medievale: i dubbi sull’autenticità
Grazzano Visconti è un affascinante borgo medievale dove tutto sembra fatto apposta per richiamare le fiabe, Harry Potter, i folletti e la magia. Tanto che a uno sguardo attento viene subito il dubbio sull’autenticità di questo borgo dalle stradine acciottolate e dall’atmosfera suggestiva. Seppure Grazzano Visconti non sia un borgo completamente finto e la sua primissima origine risalga al periodo medievale, ha comunque subito un intervento di restauro e conservazione nel corso degli anni ed è stato fondato in gran parte nel XIX secolo da Giuseppe Visconti di Modrone col desiderio di creare un ambiente che richiamasse lo stile e l’atmosfera di un borgo medievale.
Così alcuni elementi architettonici sono stati aggiunti o restaurati per scopi estetici, ma la struttura di base del borgo ha radici storiche autentiche.
Oggi, Grazzano Visconti è aperto al pubblico e attira visitatori da tutto il mondo, ma rimane un luogo abitato e funzionante. Attualmente, conta circa 400 residenti. È un borgo di dimensioni relativamente ridotte, che continua a conservare un’atmosfera affascinante.
Il Castello e la Chiesa di San Rocco
Anche il Castello di Grazzano Visconti, il suo cuore pulsante, risale al XIX secolo ed è un’opera architettonica neogotica che sembra provenire direttamente dal Medioevo. La Chiesa di San Rocco, situata proprio di fronte al castello, risale invece al XVIII secolo e presenta un bellissimo campanile. Nella piazza principale, Piazza Umberto I ci fermiamo per un aperitivo a base di prodotti tipici: gnocco fritto e culatello.
Il simbolo di Grazzano Visconti
Un simbolo che s’incontra spesso a Grazzano (scolpito nella pietra, nel ferro o affrescato sui muri) è quello adottato a partire dalla fine del 1200 dalla famiglia milanese dei Visconti, la stessa ideatrice di Grazzano, nel proprio stemma.
Una delle leggende a cui si fa risalire la scelta del biscione, racconta di Ottone Visconti, che trovatosi in Terra Santa, si trovò a combattere contro un guerriero saraceno tra i più temibili avversari, il quale aveva come insegna un dragone alato con in bocca Gesù Bambino.
Quando il Visconti ebbe la meglio sul saraceno ne adottò lo stemma cambiandone il significato: quello che il drago tiene ora in bocca non è più il Bambin Gesù, ma il saraceno sconfitto.
Il Museo degli attrezzi agricoli
La parte più bella secondo noi, che riporta un po’ a un sentimento di genuinità, è la zona adibita a museo degli attrezzi agricoli di una volta, consentendoci – finalmente – un vero salto nel passato.