Famosa reggia borbonica chiamata anche la Versailles d’Italia è la residenza reale più grande al mondo per volume. Ci impiegheremo 6 ore e poco più per visitare a piedi il parco, parte del Giardino Inglese e gli appartamenti interni. È la Reggia di Caserta.
La sosta con il camper
Col camper sostiamo all’area sosta Feudo di San Martino al costo di 20,00 con tutti i servizi, acqua, corrente, scarico e bagni spartani. Se da un lato, a favore di quest’area, dobbiamo ammettere la sua vicinanza alla reggia e alla stazione, da cui poter raggiungere anche Napoli, dall’altro, dobbiamo segnalare che, in periodi di grande affluenza come le feste natalizie, i camper sono ammassati gli uni vicino agli altri in maniera imbarazzante. È forse questo, più del suo costo, il maggior prezzo da pagare, se in cambio, però, si vuole la tranquillità e la sicurezza di un posto sorvegliato. I gestori, d’altro canto, sono cordiali, allegri e simpatici, come solo i campani possono essere. Abbiamo, qui, il primo assaggio del saper vivere campano, quella leggerezza fatta di sorrisi e abbracci, come se ci conoscessimo da sempre.
La Reggia di Caserta
A qualche metro dall’area sosta sorge la Reggia di Caserta. Entrata a far parte del Patrimonio dell’Umanità dal 1997, ancora prima di accedervi, se ne intuiscono i motivi. È spettacolare, gigante ed elegante.
Fu voluta dal Re di Napoli Carlo di Borbone che desiderava competere con i francesi che avevano Versailles. Voleva, infatti, che Napoli assumesse il ruolo di capitale europea e poteva farlo solo se dotata di strutture adatte a questo scopo. Tuttavia, essendo Napoli sul mare, poteva essere soggetta troppo facilmente alle invasioni straniere.
Venne, così, scelta Caserta, quale feudo per ospitare un’imponente reggia. Venne commissionata all’architetto Vanvitelli, che aveva un progetto ancora più maestoso di quello che sarà poi il risultato finale per la reggia e il parco. I lavori iniziarono il giorno del compleanno del Re Carlo nel 1752, il 20 gennaio e terminarono più di un secolo dopo nel 1854.
Il Parco della Reggia
Solo 50 anni ci vollero per terminare il Parco. Sono 3,3 km di cascate, fontane, giochi d’acqua e statue. L’approvvigionamento d’acqua è consentito dall’Acquedotto Carolino, chiamato così in onore sempre del Re Carlo Borbone. Sarebbe bello vedere la parte che non è interrata di questo acquedotto, quella del ponte costituito da ben 67 archi e pilastri, ma dista una quindicina di chilometri dalla Reggia. Tutto l’acquedotto, infatti, è un condotto per lo più sotterraneo lungo 38 km. Fu costruito nel 1753 appositamente per fornire acqua alla Reggia, ma anche alle città di Caserta e Napoli. Si dice che i Borbone fossero di così ampie vedute che vollero un’opera che servisse anche alla popolazione, al contrario di altri sovrani, che fecero costruire acquedotti solo per alimentare le fontane dei loro lussuosi giardini.
Nei 3,3 km di parco vediamo le maestose fontane, prima quella dei Delfini, poi quelle di Eolo, di Cerere, di Venere e Adone. L’ultima fontana è quella di Diana e Atteone.
I rimandi alla mitologia sono ovunque e ci torna voglia di leggere i miti greci con la loro saggezza e poesia.
Nella fontana di Venere e Adone, dove le statue sono in marmo di Carrara e le rocce in travertino, si vede Venere inginocchiata ad implorare Adone di non partecipare alla battuta di caccia in cui verrà ucciso. Sarà colpa di Marte, che in preda alla gelosia per la grande bellezza di Adone, si trasformerà in un feroce cinghiale. Il mito racconta, che dalle lacrime di Venere disperata nacquero gli anemoni, dal sangue di Adone la rosa purpurea. Quanta meraviglia.
Il Giardino Inglese
A destra dell’ultima fontana, quella di Diana, dea della caccia, inizia il percorso all’interno del Giardino Inglese dove ci sono un sacco di piante di diversa specie.
Tuttavia, ciò che ci colpisce di più di questo giardino, al di là della sua ricchezza di alberi provenienti da tutto il mondo, è il Bagno di Venere. Sembra di essere in un posto incantato. Lo scopo doveva essere proprio quello: i reali dovevano sentirsi in un altro luogo.
Venne costruita, così, una finta rovina romana, con colonne e statue prese da Pompei, che era appena stata scoperta.
Quando la visitiamo noi, crediamo sia una costruzione che sta andando a pezzi. Sentiamo affermare da tanti turisti (e alla fine lo crediamo anche noi)
“Andiamo via da qui, non è sicuro!”
Invece, il pavimento venne creato sconnesso, le volte vennero costruite appositamente scoperte, i muri crepati e rotti per far credere ai reali di camminare in una sorta di Pompei, in un’antica città romana.
Di fronte a questa suggestiva zona, un laghetto vede nascere dalle sue acque una statua di Venere. La vegetazione è ricca e lascia filtrare solo a tratti il sole. Si creano, così, degli spettacolari giochi di luce. A un certo punto, incappiamo in una stranissima costruzione. Una piramide appuntita con un ingresso austero. Era utilizzata nei rituali di iniziazione della massoneria. Torniamo alla Reggia.
Le stanze interne
Ci mancano ancora tutte le stanze interne e siamo già provati dai 6 km e più di parco fatto a piedi. La scala di ingresso alle stanze è, però, così elegante ed aristocratica che ci dà subito lo sprono per entrare.
Le stanze sono un susseguirsi di alti soffitti decorati, giganti finestre, bassorilievi dorati, baldacchini e lampadari in cristallo. Una zona è dedicata a mostre di quadri anche famosi.
Troviamo pure particolarità e stranezze, come il bagno dotato di acqua calda, l’ascensore a manovella, la minuscola portantina di Papa Pio IX o la Reale Cappella, che riporta ancora i segni dei bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
INFORMAZIONI:
-Prezzo Sosta: 20,00 Euro a notte
-Durata visita alla Reggia, Parco e Giardino: 6,5 ore
-Prezzo ingresso Reggia e giardini: 14 Euro a persona
INDIRIZZO DELLA NOSTRA SOSTA | Via Feudo di S. Martino, 5, 81100 Caserta CE; coordinate GPS 41.06552, 14.32934 (descrizione, prezzi e voto sulla nostra mappa). |
PERIODO DELLA VISITA | Dicembre 2019 |
COSA FARE E PUNTI D’INTERESSE | Reggia di Caserta, Acquedotto Carolino, Belvedere di San Leucio |