In questo viaggio in camper vi portiamo nella Marmilla una piana caratterizzata da tante colline tutte dalla forma particolare: una conformazione mammillare tanto caratteristica da dare il nome all’intera zona. Le nostre mete programmate qui sono due e col senno di poi vi possiamo dire che entrambe sono imprescindibili.
La Marmilla
La Marmilla si formò nel Miocene quando c’era il mare 25 milioni di anni fa. Ora, il mare non c’è più, si è ritirato. Siamo, infatti, rispetto la costa spostati di qualche chilometro verso l’entroterra.
Non vi raccontiamo, quindi, a questo turno, di spiagge bianche e acqua cristallina ed è proprio questo particolare il bello del viaggiare in camper e l’aspetto, primo su tutti, che, forse, ci ha fatto innamorare della Sardegna. La varietà.
Spostandoci in camper abbiamo potuto scoprire non solo luoghi di mare, ma meravigliosi posti ricchi di storia, leggende, mistero e soprattutto natura, natura e tanta natura. Siamo in Marmilla per vedere il sito archeologico di Su Nuraxi a Barumini, che vi raccontiamo qui. Siamo in Marmilla per vedere anche l’altopiano della Giara sperando di incontrare i cavallini selvaggi. Questi sono i nostri due irrinunciabili obiettivi.
La Sosta Camper
Il paese di Tuili a pochi chilometri da ciascuna delle due mete è dotato di area attrezzata per camper piccola, ma gratuita per quanto riguarda la sosta, mentre i servizi come 220 o il camper service sono a pagamento in base al consumo.
Al nostro arrivo a Tuili veniamo accolti da un caldo assurdo e qui non c’è la brezza marina a ristorare e a rendere quanto meno sopportabile la calura estiva. Troviamo la soluzione con un giro in bicicletta in paese a Tuili. In realtà, cercavamo indicazioni per poter andare sull’altopiano a fare un’escursione. Cercavamo una navetta, una guida e informazioni riguardo ai comportamenti da tenere, ad esempio se Milka, il nostro cane, potesse accedere al parco o meno. I giri per reperire queste notizie vanno dall’ufficio del centro escursioni parco della Giara alla pro loco, dal supermercato al bar, per finire con i vecchi del paese seduti sulle panchine, che ci dicono di salire direttamente al parco, sull’altopiano.
L’altopiano della Giara
La guida è sicuramente là e poi, qua giù, fa troppo caldo, su, sicuramente ci sarà più fresco e il panorama è fantastico. Così ci dicono. Quanta saggezza, niente di più vero. L’altopiano della Giara è a 600 metri, la vista spazia su tutta la Marmilla. Si vede Tuili proprio in basso, a sinistra il grande nuraghe del complesso di Su Nuraxi e lontano all’orizzonte le luci della raffineria di Saras a Sarroch, poco lontano da Cagliari.
Il benvenuto ci è stato dato da una volpe. In aria uccelli simili a falchetti, compiono voli circolari che ci ipnotizzano per un po’. È vero, l’aria è decisamente più fresca e iniziamo finalmente a respirare.
Arriva la guida Roberto, che ci assicura che per il cane non ci sono problemi basta tenerlo al guinzaglio. Prenotiamo l’escursione per il giorno successivo. Trascorriamo la notte accompagnati dalle luci della Marmilla che si accendono poco per volta in un debole tramonto di inizio estate. I vecchi avevano proprio ragione, il panorama da quassù vale sicuramente i 6 km di strada che si inerpica sull’altopiano.
Escursione nel Parco della Giara
Di notte, un temporale rinfresca del tutto l’aria. Il giorno dopo siamo carichi per la nostra escursione all’interno del Parco della Giara. Partiamo di primo mattino e torneremo solo verso l’ora di pranzo. Passiamo ore ad ascoltare la natura e Roberto, la guida, la sua pacatezza e la sua conoscenza del territorio.
Si inizia con una piccolissima salita. L’unica salita di tutta l’escursione, altrimenti che altopiano sarebbe. E se questi è uno degli aspetti belli della Giara dall’altro lato della medaglia è anche ciò che fa perdere gli escursionisti perché non ci sono punti di riferimento e tutto è veramente uguale. Ci sentiamo di consigliarvi l’escursione guidata, innanzitutto per questa ragione, ma non solo.
Vi suggeriamo di affidarvi alla guida, perché al di là della conoscenza e spiegazioni, vi permette di vivere un’esperienza coinvolgente, scoprendo tutti gli angoli più interessanti dell’altopiano.
I Cavallini Selvaggi della Giara
Attrattiva maggiore di questo altopiano sono poi i cavalli. Non sono semplici cavalli. Sono animali mai visti e che non incontrerete da nessuna altra parte in Europa se non qui. Sono, infatti, gli ultimi cavalli selvaggi d’Europa e qui vivono in tutta libertà.
Selvaggi perché l’uomo non interviene in loro aiuto, non li cura, non li ferra, non li alimenta. Si nutrono da soli, partoriscono da soli, muoiono da soli. Quando un cavallo muore rimane in natura e il corpo di un cavallo sparisce in 25 giorni. Ci pensano poiane, cinghiali, volpi, gatti selvatici, falchi.
È natura ed è incredibile. Questo è uno dei più bei tesori trovati su quest’isola.
Però, i cavallini possono essere ovunque e con il temporale della notte è facile che siano nel bosco. La guida diventa qui indispensabile. I cavalli sono raggruppati in famiglie e ogni famiglia ha il proprio territorio escono dal bosco per andare nelle zone di acqua e vi ritornano per dormire.
Le famiglie si compongo del maschio dominante due e tre femmine e i puledri. I maschi rimangono in famiglia fino a quando non iniziano a cercare le femmine a quel punto vengono allontanati e vanno a fare gli isolati per un anno. Girano così soli, poi dopo un anno quando hanno le caratteristiche cercheranno di formare il loro harem, lottando contro il dominante di un gruppo.
È così che avviene la selezione naturale: solo i più forti si riproducono. Il Cavallino della Giara è un cavallo eccezionale, molto resistente proprio per questo processo. È un cavallo che raggiunge la dimensione massima al garrese solamente di 1 metro e 20 centimetri, ma a vederli sembrano veri e propri stalloni con questo pelo lucido lucido e le criniere lunghissime.
Il cavallino della Giara sembrerebbe discendere dal cavallo della Mongolia. Fu portato sull’isola dai Fenici e ovunque sull’isola venne modificato per renderlo utile al lavoro, perché così com’è, per la sua dimensione e anche per il carattere poco docile, non è idoneo.
Solo sulla Giara è rimasto libero trovando il suo ambiente naturale ideale per vivere. Sulla Giara lo salvò il grano. Tutta la Marmilla è una zona molto fertile, dove si coltivano mandorli, ulivi, zafferano e grano.
In passato il cavallino della Giara veniva usato per la trebbiatura e le famiglie di agricoltori avevano tutto l’interesse a mantenere e preservare il cavallino della Giara libero per usarlo una volta all’anno.
La storia di questo cavallo è incredibile quasi quanto il suo aspetto e la sua libertà.
Il Sughero
I cavallini della Giara non sono gli unici ad avere dimensioni ridotte in questo altopiano, più piccoli sono pure gli alberi. Lo è pure il sughero, che sull’altopiano della Giara, essendo zona vincolata e protetta, è l’unica fonte di guadagno dalle poche proprietà private. Anche il sughero come il cavallino rimane piccolo perché c’è poca terra e il vento, il maestrale, qui soffia fortissimo.
La natura ha fatto adattare tutti, animali, sugheri, querce dal tronco piegato a elle.
Le piante di sughero però crescendo più lentamente si possono toccare solo dopo 40 anni, anziché 20, per il solo primo taglio, che è scarto. Ne dovranno passare altri 10 per ottenere la prima corteccia compatta e lavorabile.
Le Capanne dei Pastori
Dal bosco ci spostiamo a vedere le capanne dei pastori, in uso fino a soli 50 anni fa. Strada facendo la guida ci spiega ogni pianta, il suo utilizzo, le sue proprietà, i nomi, i nomi in sardo.
Quando arriviamo alle capanne siamo preparati perché il loro tetto è fatto di piante intrecciate. Sono il cisto e il corbezzolo usate per garantirne l’isolamento e l’impermeabilità. Colpisce subito il fatto che al centro ci fosse un falò, ma in alto nessun camino. Il fumo serviva. Serviva per la conservazione degli alimenti e la cappa che creava sotto al tetto serviva da protezione dagli insetti. Anche i pastori troviamo eccezionali in questo luogo.
I Laghi
Riusciamo a raggiungere anche i laghi, Pauli Majori per primo. In realtà, non è un vero e proprio lago: è un grande piatto di basalto dove l’acqua piovana viene raccolta e ci rimane per gran parte dell’anno.
Qui facciamo l’ennesima, ormai, sorprendente scoperta. La Giara è l’unico posto nel Mediterraneo abitato da un crostaceo particolare. È antichissimo, ma non solo. In 200 milioni di anni questo crostaceo che si chiama Lepidurus apus non ha subito alcuna evoluzione. È un fossile vivente.
Ai Pauli troviamo altri cavallini. Allo stagno più piccolo ci fermiamo minuti su minuti ad osservarli mangiare i ranuncoli che affiorano a pelo d’acqua. Non vorremmo più lasciare questo posto. È meraviglioso.
Troviamo che la natura nella Giara sia sconvolgente. Sconvolgente è soprattutto il fatto che, per una volta, l’uomo sia presente nell’ambiente, ma non al suo centro, non così invasivo da compromettere, modificare, alterare la natura.
Il Legame della Giara con Su Nuraxi
La Giara ha testimonianze dell’uomo antichissime. Da qui vennero prese le pietre di basalto per costruire a valle Su Nuraxi. Era circondata da 23 nuraghi, veniva usata per il controllo del territorio sfruttando la sua posizione sopraelevata. Ora i nuraghi non ci sono più perché nel corso degli anni le loro pietre vennero usate per costruire i muretti a secco.
La Natura
Ci sono, poi, le capanne dei pastori, le piante di sughero utilizzate certo, ma mai danneggiate, ci sono i cavallini che vivono liberi, senza intervento dell’uomo. L’elemento più importante sulla Giara continua a rimanere la natura, una natura nutrice e ancora rispettata, nel momento in cui l’uomo si fa da parte, vivendo in equilibrio e armonia con l’ambiente che lo circonda.
INFORMAZIONI:
-Prezzo Sosta: gratuita
-Costo escursione guidata all’interno del parco: fino a 5 partecipanti 50,00 Euro complessivi (sopra i 5 partecipanti 10,00 Euro a testa)
INDIRIZZO DELLA NOSTRA SOSTA | Parco della Giara incontro con la Guida, SP5.22, Tuili, VS; coordinate GPS 39.73187, 8.97426 (descrizione, prezzi e voto sulla nostra mappa). |
PERIODO DELLA VISITA | Giugno 2019 |
COSA FARE E PUNTI D’INTERESSE | Escursione guidata alla scoperta del territorio e dei cavallini selvaggi |