Facciamo questo breve viaggio senza camper.
Ci accompagna, però, sempre la nostra fedele, ma poco compiacente Milka.
Ci siamo decisi a sfruttare una vecchia smart box, risalente ancora al tempo a.c. (ante camper) forse addirittura a.c.c. (ante camper e cane).
Riportiamo questo viaggio per il segno che ha lasciato in noi: con questa esperienza, scopriamo, infatti, una divertente attività.
La scelta ricade un po’ a caso a dire il vero, perché le alternative sono davvero tante e i nostri unici vincoli sono cani ammessi e non troppo distante.
L’indice si ferma sull’agriturismo Tschang Wilma, poco distante da Caldè, sul lago Maggiore.
Poco prima di arrivare, facciamo, però, sosta a Laveno, dove pranziamo.
Il paese sembra tranquillo e il panorama sul lago ha sempre il suo fascino.
Per chi ha più tempo a disposizione c’è anche una cestovia, che arriva in cima al Sasso del Ferro, da cui si gode una splendida visuale fino a Milano, dicono.
Noi abbiamo Milka e nemmeno ci passa per l’anticamera del cervello di salire su una cestovia. Un mese dopo saliamo sulla Marmolada.
Quando arriviamo all’agriturismo, il tempo è un po’ incerto e la Sig.ra Wilma ci suggerisce di visitare l’eremo di Santa Caterina del Sasso.
Allora ridiscendiamo la stretta stradina, ricosteggiamo il lago per qualche chilometro e arriviamo all’Eremo.
Una ripida scalinata ci conduce al suo ingresso.
Ne è valsa la pena, l’eremo è incastonato per metà nella roccia della parete a picco sul lago, purtroppo, però, i cani non sono ammessi al suo interno, benchè l’ingresso sia gratuito. Ci tocca entrare a turno.
Ritorniamo all’agriturismo, dove ci attende un’ottima cena, ma la sorpresa e scoperta di questo viaggio ci aspetta alla mattina a colazione.
Come sempre l’indomani siamo dei lumaconi, ci prendiamo sempre il nostro tempo, specie in vacanza. Tuttavia, arriviamo a colazione per secondi, per poi uscire per ultimi. Tutta colpa di Wilma.
<<Giocate a Pokemon?>> ci chiede Wilma tra un caffè e una torta fatta in casa. In verità non ne sappiamo proprio niente, anzi conosciamo nemmeno i nomi dei Pokemon.
<< Bravi, giocate a Geocaching: ci sono tesori nascosti in luoghi a voi familiari, dove voi, ignari e incuranti, passate magari centinaia di volte all’anno>>.
Il geocaching è una caccia al tesoro mondiale, dove i partecipanti tramite internet si avvalgono dei moderni segnali GPS per cercare delle reali geocahe e lasciare la propria firma. È un gioco divertente ed entusiasmante, che consente di scoprire il territorio, fornendo molte nozioni di ogni genere, dalle storiche alle architettoniche o paesaggistiche. Ciò nonostante. all’inizio siamo scettici, chissà perché alle novità si reagisce sempre con diffidenza, anziché apertura mentale.
Fatto sta che Wilma, grande sportiva e appassionata anche di orientiring, ci sfida a trovare almeno una cache, un tesoro nascosto, sulla via del ritorno, poco distante dall’agriturismo.
Prima di terminare la nostra permanenza all’agriturismo, però, ci rechiamo, dopo un breve trekking mangiando lamponi, a visitare la cascata di Frodo.
Arriviamo in meno di un’ora di blando sentiero, l’ultimo tratto presenta una scaletta in metallo e una piccola paretina con delle catene.
Non chiedeteci come sia arrivata lassù Milka, la quale, dopo Malga Millegrobbe, inizia, finalmente, a prendere confidenza con l’acqua e ci segue davvero ovunque.
Sul sentiero del ritorno sempre su suggerimento di Wilma, cerchiamo una radice a forma di cuore, che troviamo dopo una vita ad osservare ogni pianta.
Grazie Wilma degli spunti per guardare e scoprire il mondo con nuovi occhi.