Gemona è un paese ricostruito dopo un terribile sisma, un paese, che ha saputo ricucire le ferite, ma che non intende dimenticare nascondendo le cicatrici.
Lungo il Tagliamento
Ci lasciamo guidare dalla statale 52 Carnica, assecondando il suo andare sinuoso tra le montagne friulane. Costeggiamo per gran parte il Tagliamento, superiamo il bello e freddo Lago di Cavazzo e approdiamo a Braulins, nuovamente sul fiume. Siamo attratti dal suo alveo, un enorme letto di sassi e ghiaia con all’interno infiniti canali, rigagnoli di acqua che sembrano cercarsi, incrociandosi tra loro. Il Tagliamento in questo suo scorrere disordinato forma, qua e là, delle pozze di acqua, dove la corrente si arresta un attimo, consentendo a Milka dei gran bei e freschi bagni ristoratori.
Il Tagliamento, per la grandezza del suo letto, è considerato il Re dei fiumi. Il suo alveo così largo non è stato, fortunatamente, ridotto dall’urbanizzazione per la quasi totalità del suo corso, fino a Latisana.
Braulins e l’arroccata chiesa di San Michele dei Pagani
A Braulins sostiamo il tempo necessario per sgranchirci gambe e zampe. È un piccolo paese sconosciuto ai turisti, dominato dall’alto da un’affascinante chiesetta rossa incastonata alla parete rocciosa. È la chiesa di San Michele dei Pagani, a cui la tradizione attribuisce l’origine. Nata come tempio addossato alla roccia, se ne hanno testimonianze certe, però, solo dal XIII secolo. Il colore rosso del suo intonaco attira l’occhio del visitatore, che resta ancor più meravigliato osservandone la posizione a ridosso della montagna.
Il passo a barca
L’abitato di Braulins è situato sulla destra del Tagliamento. In tempi remoti era dotato del così detto “passo a barca”, un servizio di collegamento tra una riva e l’altra con barche e zattere. Un sistema poco sicuro e certamente poco agevole in vigore fino alla costruzione del ponte tra il 1911 e il 1916. Percorriamo questa costruzione, che all’epoca fece notizia per la sua portata innovativa, e arriviamo a Gemona.
Gemona e il terremoto del 1976
Restiamo spiazzati nel scoprire una cittadina distrutta e ricostruita in seguito al terremoto del 1976. In cima al colle sorge il Castello, risalente già al 500 a. C., ampliato con torri di avvistamento in epoca romana e infine diventata vera e propria fortezza nel Medioevo. Il terremoto distrusse gran parte del Castello, che, a distanza di 42 anni, è oggi soggetto ad un’attenta e curata ricostruzione. Anche il Duomo e la sua Torre campanaria, staccata dalla struttura principale, subirono danni gravissimi. La facciata della chiesa è in restauro al momento della nostra visita, ma bastano pochi passi all’interno del Duomo per vedere i segni lasciati dal sisma.
I segni indelebili di una catastrofe chiamata “sisma”
La navata centrale è tutta pendente verso destra, le colonne presentano lungo la loro struttura uno scalino di un paio di centimetri. Il duomo è stato innalzato di nuovo dopo il terremoto, facendolo poggiare su delle fondamenta di cemento in cui pilastri, che sostengono le colonne, affondano per metri. La drammaticità dell’evento emerge con tutta la sua forza nel Cristo crocefisso, appeso alla parete di destra. Era il Crocefisso del vecchio abside, prima del terremoto. Sulla croce sono appesi lembi di un uomo spezzato, dilaniato dalle macerie, che gli caddero addosso. Straniante è questa contrapposizione tra evento naturale e l’aspetto sacro di un Gesù, che è qui più uomo che mai, colpito come tutti dalla calamità.
Grazie Alpini
Oggi Gemona è risorta con criteri antisismici, ma in ogni suo angolo si respira questa volontà di non dimenticare, non tanto la tragicità, quanto la grande forza di volontà e tutti gli aiuti ricevuti per rinascere e rialzarsi dalla polvere. Sopra Gemona ancora oggi campeggia la scritta: “grazie alpini”.
INFORMAZIONI:
-Prezzo Sosta: gratuita
INDIRIZZO DELLA NOSTRA SOSTA | BRAULINS; coordinate GPS 46.28693, 13.09528 GEMONA Piazzale Monsignor Battista Monai; coordinate GPS 46.27595, 13.13746 (descrizione, prezzi e voto sulla nostra mappa). |
PERIODO DELLA VISITA | Agosto 2018 |
COSA FARE E PUNTI D’INTERESSE | Trekking, Parchi Archeologici, Museo della Preistoria visita alla Pieve di San Siro |
PERCHE’ SI’ | Gemona ricorda il sisma del 1976 in ogni suo angolo. Non si può visitare la città senza restarne sconvolti. In questo paese si prende consapevolezza di quanto terribile sia il terremoto e di come sia fugace la vita. |