Viaggio in camper alla scoperta delle incredibili incisioni rupestri della Val Camonica e alla ricerca della Rosa Camuna simbolo della Regione Lombardia
Una sosta breve a Sondrio
Strada facendo, sostiamo, per la sola notte, all’area di Sondrio. Si tratta di una sosta tattica, non visitiamo la città, ma abbiamo occasione di sfruttare alcuni dei servizi della zona. L’area, infatti, è completamente gratuita e dotata di carico e scarico e allaccio alla corrente, anche se gli stalli con l’energia sono solo due. Vicino si trovano un supermercato, una piccola piscina, una lavanderia a gettoni, bar e ristorante. Per Milka una comoda ciclabile e ampi campi a qualche passo di distanza, ci consentono delle corte ma rigeneranti passeggiate.
Area sosta Concarena
Dopo esserci rifocillati, saliamo al Passo dell’Aprica, dove l’aria fresca ci rivitalizza. Scendiamo verso Edolo e poi in direzione del Lago di Iseo. Ci fermiamo a Capo di Ponte, in Valcamonica, la valle dei segni. L’area di sosta ha vista sul gruppo del Concarena, da un lato, e sul Pizzo Badile, dall’altro. Alle spalle dell’area, si estende il verde Parco Tematico con gli asinelli, un laghetto per la pesca, tavoli da pic nic e griglie. Non ci facciamo mancare l’occasione per una bella grigliata serale. In realtà, è la nostra prima grigliata da camperisti e ci lascia addosso, nella sua semplicità, un vero senso di libertà e connessione con la natura.
I parchi archeologici
Dedichiamo i giorni successivi alla visita di ben tre Parchi archeologici, che ospitano le incisioni rupestri. Dapprima raggiungiamo il Parco di Naquane, quello più ricco e grande. Le incisioni sono talmente numerose, che il loro censimento è ancora in fase di completamento. Le incisioni nella roccia da parte dell’uomo, in questa zona delle Alpi, vantano una datazione che spazia dai 10.000 anni prima di Cristo fino al I secolo a.C. con i romani di Augusto. Tra le incisioni è possibile, infatti, trovare anche scritte latine.
Le rocce, su cui si trovano le incisioni, sono di arenaria resa levigata dall’azione dei ghiacciai, poi ritiratisi. Le incisioni sono state create con delle vere e proprie picchiettature sulla roccia, che oggi è stata pazientemente pulita dove i segni sono più numerosi. La roccia da nera, una volta pulita, diventa bianca e le incisioni diventano molto più evidenti.
Parco di Naquane
La prima segnalazione di rocce istoriate nella zona risale al 1914 e, da allora, le ricerche e le indagini non sono mai terminate. Le incisioni del Parco di Naquane risalgono prevalentemente all’età del Ferro e sono caratterizzate da figure in movimento, descrivendo delle vere e proprie azioni. Ci sono anche iscrizioni etrusche e latine, figure di attrezzi e strumenti ancora in uso oggi. È il caso del carro a quattro ruote, dall’inconfondibile forma allungata è caratteristico del posto perché adatto ai sentieri di montagna.
Accanto a scene di lotta e caccia, troviamo raffigurazioni di capanne, di figure “oranti” con le braccia al cielo, maschi e femmine, ben distinti. Ci sono figure del tutto particolari, come il labirinto, simbolo enigmatico e misterioso, forse rappresentazione di un gioco.
I massi di Cemmo, la mappa di Bedolina e la rosa camuna, divenuto simbolo della regione Lombardia
Il giorno successivo ci rechiamo ai Massi di Cemmo, sull’altra sponda della valle. Questo parco presenta due grandi rocce chiamate da sempre dalla gente del posto “massi dei pitoti”, massi dei pupazzi. Le immagini su di essi sono molte, più di 150 incisioni. Da qui, ci rechiamo al vicino Parco di Seradina Bedolina aperto nel 2005, dove le incisioni risalgono per di più all’età del Bronzo. Le incisioni più fascinose sono la mappa di Bedolina, forse una rappresentazione topografica di campi, capanne e strade, con la famosa Rosa Camuna, diventata nel 1975 simbolo della Regione Lombardia.
Inoltre, una particolarità di questo versante è la presenza di un piccolo fico d’india, che qui cresce spontaneamente per effetto di una particolare esposizione al sole e delle rocce della montagna in grado di catturarne il calore. È un po’ straniante vedere questa pianta crescere su un pendio di montagna, a 600 metri.
Rinuncia alla Pieve di San Siro
Vorremmo visitare anche la Pieve di San Siro, posta a strapiombo sul fiume Oglio e sul paese di Capo di Ponte e così addossata alla montagna da avere una parete naturale di roccia. Ci sorprende, però, un temporale che ci fa correre in camper. Arriviamo, comunque, fradici, quando ormai il Concarena e il Pizzo Badile sono interamente avvolti da nere nubi cariche di pioggia. Ci rintaniamo definitivamente, ascoltando la pioggia battere sul tetto di quello che ormai per noi rappresenta un rifugio, un’oasi di sereno, il camper.
INDIRIZZO DELLA NOSTRA SOSTA | SONDRIO Via Ezio Vanoni 79D; coordinate GPS 46.16078, 9.86981 CAPO DI PONTE Area Concarena Via Nazionale 45; coordinate GPS 46.03211, 10.34612 (descrizione, prezzi e voto sulla nostra mappa). |
PERIODO DELLA VISITA | Luglio 2018 |
COSA FARE E PUNTI D’INTERESSE | Trekking, Parchi Archeologici, Museo della Preistoria visita alla Pieve di San Siro |
PERCHE’ SI’ | Generalmente non si ha l’opportunità di vedere se non su carta le incisioni preistoriche, poterle ammirare invece ad un palmo di naso e in alcuni casi anche toccarle o addirittura scoprire nella vegetazione rende la storia affascinante e interessante |