Hai mai partecipato ad un raduno di camperisti? Alcuni sono fenomenali, come questo del gruppo facebook “Camperisti liberi abusivi yearrr”. Sono occasione di ritrovo, condivisione di esperienze, scoperta di nuove mete e di arricchimento personale. Qui ti raccontiamo come è stato per noi questo viaggio in compagnia.
In occasione del raduno di camperisti, ritorniamo per un weekend in quel di Volterra.
La strada tra le colline della Val D’Elsa è ora di un verde acceso.
Questa volta abbiamo fatto una tirata unica. Forse i chilometri macinati si fanno sentire, perché la via ci sembra più tortuosa e complicata, rispetto alla nostra visita dell’autunno passato.
L’area di sosta
Arrivati all’area di sosta la Docciola, ci accoglie un gruppo di amici con un caloroso saluto.
Saliamo a Volterra per una pressoché infinita scalinata: contiamo 251 scalini, ma col fiatone e qualche intermezzo arriviamo in cima. Ci ritroviamo praticamente in centro. Compriamo da mangiare e ridiscendiamo all’area sosta pronti a trascorrere in compagni la serata.
Il giorno successivo ci attenda un’intensa e istruttiva giornata. Allora passiamo nuovamente di fronte alle fonti di Docciola. Qui l’acqua viene raccolta in un lavatoio e un abbeveratoio coperti da due grandi archi situati ai piedi dei 251 scalini.
Palazzo dei Priori
Ci inerpichiamo lentamente sulla scalinata e giungiamo con una brevissima passeggiata tra i vicoli al Palazzo dei Priori, il palazzo comunale più antico della Toscana, ancora più antico di Palazzo Vecchio di Firenze.
Dal 1210 ha subito pochissime trasformazioni ad eccezione della facciata dove oggi campeggiano sui pilastri laterali i due leoni, simbolo del potere fiorentino ed il metro di misura del comune, la “canna volterrana” incisa nel tufo del palazzo.
La parte terminale della Torre, oggi in pietra, originariamente era in legno e venne riedificata in seguito al terremoto del 1846 per sorreggere il peso della campana al suo interno. Le scale per accedervi diventano via via sempre più strette e mettono alla prova i più paurosi e nell’equipaggio dell’arca ce n’è uno.
Nella sala del consiglio, dove lo spazio destinato al popolo è condiviso con quello dedicato al governo, come simbolo di democrazia, tutto il gruppo di camperisti ha l’opportunità di incontrare l’assessore al turismo, il sindaco e i volturi. Una tale mescolanza di individui – chi al lavoro, chi artista, chi personaggio di fantasia (o forse no) e chi turista- concentrata nello stesso luogo, rende bene l’idea di eguaglianza e convivenza sociale.
I Vampiri
Negli ultimi anni Volterra ha visto duplicare il numero dei turisti presenti lungo il suo territorio. Questa crescita è merito dell’amministrazione comunale e del successo della saga Twilight. Il secondo episodio del libro è ambientato proprio a Volterra. Si dice che la scrittrice fosse stata ispirata dall’assonanza del nome della città con la parola Volturi.
È nel Vicolo Mazzoni, buio e stretto, che l’autrice fa incontrare i due protagonisti del suo libro e il tombino della viuzza è ormai diventato icona e meta turistica degli appassionati del genere vampiresco.
Porta dell’Arco e le Mura
Seguiamo la guida che ci mostra per prima cosa la Porta dell’Arco, una delle più antiche entrate etrusche e resa famosa dalla Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1944, infatti, i tedeschi che volevano impedire l’accesso alle truppe alleate decisero di distruggere questo importante accesso alla città. I volterrani, però, pur di scongiurarne la distruzione da parte dei soldati, decisero, di ostruirla con tutto il selciato delle vie circostanti.
Proseguiamo lungo le mura, costeggiamo il tratto crollato nel 2014 e poi ripristinato.
Il paesaggio è suggestivo e mozzafiato, la vista spazia dalle colline metallifere alle saline.
Non solo Musei
Giungiamo alla Pinacoteca e all’eco museo dell’alabastro, di cui poi assistiamo in un famoso laboratorio anche alla sua lavorazione. È un’emozione vedere fiorire da un pezzo di pietra una creazione artistica.
Costeggiamo la Via Lungo le Mura del Mandorlo da cui possiamo vedere il Teatro Romano e l’Anfiteatro scoperto solo nel 2015 in seguito a un’opera di bonifica idrica.
La nostra visita di Volterra prosegue al Museo Etrusco dove, dopo una sfilza di tombe, di cinerari, di urne e anche uno scheletro dai denti più bianchi che mai, possiamo ammirare la celebre Ombra della Sera, una surreale quanto moderna scultura votiva in bronzo.
L’opera rappresenta un uomo dalla forma del corpo allungata all’inverosimile che sottolinea le capacità manifatturiere ed artistiche degli antichi. Erano così all’avanguardia da ricordare lo stile dello scultore del ‘900 Giacometti.
Finiamo il giro nel parco ecologico Enrico Fiumi con la visita dell’Acropoli e della Cisterna Romana, raggiungibile con una scala a chiocciola che scende sottoterra per oltre 7 metri e uno spettacolo assicurato attende i turisti in basso.
Il giorno dopo ci spostiamo al mare, a Rosignano.
Ci riposiamo e facciamo una passeggiata sulla spiaggia. Qui i sentimenti vacillano tra la meraviglia e l’indignazione.
La spiaggia per chilometri è bianca, sembrano i Caraibi, il mare è tra il verde smeraldo ed il turchese. Una meraviglia esotica che schiaffeggia lo sguardo. È tutto bellissimo alla vista, ma è inquinamento: sono gli scarichi di carbonato di calcio provenienti dalla Solvay, la più grande sodiera d’Europa.
Si vede proprio un fiume di scarto proveniente dallo stabilimento.
Le spiagge di Rosignano diventano così le più inquinate d’Italia. Fortunatamente nell’ultimo decennio almeno il mercurio è stato eliminato dalle sostanze scaricate in mare. Quest’ultimo resta comunque inquinato per i fanghi chimici che ancora vi giungono. Così, alla luce del sole e sotto gli occhi di tutti, si assiste a un danno ambientale che chissà quando verrà sanato. D’altra parte il bianco accelera l’abbronzatura e il paesaggio caraibico richiama i turisti e le troupe cinematografiche.
Non possiamo, tuttavia, non essere consapevoli che anche noi siamo qui, immersi in questo ambiente surreale e paradossale, godendone la vista e incrementando il meccanismo per cui tutto questo è reso possibile.
Torniamo a casa così, sospesi come questo articolo, tra i “MA” e gli “WAO” delle spiagge bianche.
E a Milka cosa è successo in questo viaggio? Scoprilo qui!
Come siete bravi sono senza parole YEAR straordinario davvero ….