Siamo a Camaiore dove stiamo scoprendo il mondo del bambù e le sue lavorazioni. Nel fine settimana vogliamo fare una gita nei paraggi, ma è luglio e capiamo di dover rinunciare al mare della Versilia se non vogliamo stressarci l’anima. Ci consigliano un luogo legato alla storia e alla resistenza, una meta inconsueta per un weekend in camper. Sant’Anna di Stazzema, tristemente ricordato per l’eccidio del 12 agosto 1944, un crimine di guerra ad opera di soldati tedeschi con l’ausilio di collaborazionisti italiani che provocò la morte di 560 persone tra cui molti bambini.
L’Eccidio
È stato poi appurato dalla magistratura italiana che l’eccidio venne commesso non come difesa in risposta ad un attacco nemico, ma col netto proposito di sterminare la popolazione e soffocarne la volontà con un atto definito poi terroristico che aveva come intento quello di interrompere i contatti tra popolazione e partigiani.
I luoghi dello sterminio
Per ricordare lo sterminio di Sant’Anna è stato allestito un museo nella vecchia scuola elementare. Con una breve passeggiata lungo la Via Crucis si arriva poi all’ossario dove impressiona la lunghezza dell’elenco delle vittime. Qui si ha in qualche modo la misura di cosa significhi il numero 560, che perde la pura connotazione numerica per diventare un nome e un cognome, uno in fila all’altro, non più numeri, ma persone che qui hanno perso la vita.
Dall’Ossario ci spostiamo al belvedere che si affaccia sulla costa tirrenica abbracciando tutta la Versilia.
La strada per arrivare in camper a Sant’Anna di Stazzema
La strada per arrivare a Sant’Anna di Stazzema è stretta e impervia, a tratti sono dovuta scendere per calcolare i millimetri e permettere a Gabri e a Argo di passare. Niente di impossibile, ma meglio salire negli orari meno frequentati.
Il parcheggio camper
Sostiamo in piazza, un luogo tranquillo dove all’imbrunire vediamo passare pure una volpe.