Era da molto che desideravamo raggiungere il lago di Endine in camper e goderci una bella passeggiata, lunga e assolata sul lungo lago. Non è andata proprio così e siamo finiti ai Colli di San Fermo in camper accontentandoci di vedere il lago dall’alto.
C’è chi rema contro di noi: sosta in camper sul lago di Endine fallita
E purtroppo non parliamo solo del meteo che ci è stato avverso (altro che camminata assolata), ma anche di una difficoltà nel sostare in camper. Sul lago d’Endine bisogna andare solo nell’unico campeggio che c’è. È La Tartufaia e si trova a Ranzanico, sull’altra sponda rispetto a quella dove ci troviamo noi.
Per il resto anche solo una sosta non è ben vista soprattutto se si resta di notte perché la considerano campeggio. Parcheggiamo di fronte al cimitero a Monasterolo del Castello, ma dopo una breve passeggiata i vigili ci invitano ad andarcene. Niente castello quindi e poco lago.
Noi ne prendiamo atto e senza inutili polemiche (vale a dire senza roderci più di tanto il fegato) ci spostiamo e troviamo un’alternativa. E che alternativa.
Ma partiamo dal lago di Endine.
Monasterolo del Castello sul lago di Endine
Monasterolo del Castello si trova in provincia di Bergamo sulla riva sinistra del lago di Endine. Siamo in Val Cavallina e il nome di questo paesino lacustre sembrerebbe derivare da un monastero benedettino. Il monastero però venne distrutto dall’esercito del nostro nemico Federico I, il Barbarossa (perché ci sta antipatico lo diciamo nell’articolo sulla nostra città Crema), poi riedificato come costruzione militare di difesa e infine ristrutturato come residenza signorile.
Oggi il castello è un palazzo privato usato per ricevimenti e matrimoni. Dal parcheggio del cimitero volendo (e potendo) si può fare una bella camminata di una mezz’ora tutta lungo il lago e raggiungere il castello a piedi. Non sappiamo se ne valga la pena visto che con ogni probabilità lo si potrà vedere solo da fuori.
Colli di San Fermo in camper: la strada per arrivare
Dal lago di Endine ci spostiamo di qualche chilometro su strada (che poi si tratta di solo qualche metro in linea d’aria). Saliamo in montagna e raggiungiamo i Colli di San Fermo.
Non farti però trarre in inganno come noi dal nome “Colli” perché dei dolci pendii collinari non ha nulla, nemmeno la temperatura. Con una pendenza del 17% (che misteriosamente in discesa diventa del 18%, giusto per aumentare l’apprensione del surriscaldamento dei freni) e tornanti che non concedono ripensamenti e errori, giungiamo al grande piazzale di fronte al bar pizzeria (la pizza è buonissima, potevamo non provarla?) ad un’altitudine di 1075 metri sul livello del mare.
Sostiamo col camper, qui si può dirlo, indisturbati.
Cosa vedere e fare ai Colli di San Fermo
Dai Colli di San Fermo si vede tutta la Pianura Padana da un lato e le Orobie Bergamasche dall’altro.
Anche qui andiamo a vedere una panchina gigante. Scopriamo poi che le panchine sono in verità due, affacciate su due panorami diversi. Insomma una scorpacciata di Big Bench, ma la vera sorpresa non ci è offerta da un’opera dell’uomo, ma ancora una volta da una della natura. Dopo il tappeto di crocus di Schilpario una folla di narcisi.
La parentesi di una poesia
Potrei stare qui a parlarvi ora dei narcisi, anche se questa è la mia prima volta in cui ne trovo così tanti. C’è questa bellissima poesia di William Wordsworth (vi lascio il link per leggerla sia in inglese che in italiano) e anche se i narcisi i Daffodils di Wordsworth sono le giunchiglie dorate che poco assomigliano ai classici narcisi tipici delle Prealpi Orobiche mi pare calzi a pennello con questo posto. Tante sono le assonanze: le montagne, il vagare come nuvole, la folla di narcisi, il loro fluttuare come onde del mare. Poi dice questa cosa in cui mi riconosco:
Un poeta non poteva che esser felice,
in una tale compagnia gioiosa.
Osservavo – e osservavo – ma non pensavo
a quanto benessere un tale spettacolo mi avesse donato.
È esattamente quello che è successo a me, anche se non sono una poetessa. Insomma ho pensato che forse chi ha un animo e una creatività orientati verso le parole ha poi anche uno stesso modo di reagire (o di sentire) davanti alla bellezza.
Dalle panchine ci spostiamo sull’altro versante in avanscoperta e troviamo pendii ancora più carichi di narcisi dove ci fermiamo delle ore. Raggiungiamo il crinale e dall’altra parte vediamo il lago di Endine allungarsi nella Val Cavallina. Te l’avevamo detto che distavamo solo qualche metro da Monasterolo.
Qui di seguito ti lasciamo la nostra info box con tutte le indicazioni. Speriamo di averti fatto scoprire un altro pezzettino d’Italia e se l’articolo ti è piaciuto (o anche se non ti è piaciuto) faccelo sapere nei commenti.